[11] I Cinque Volti dell’Educatore Digitale
Marco e Elena esplorano i cinque ruoli chiave dell’educatore digitale nel contesto sanitario, prendendo spunto dal libro di Claudia Bellini. Attraverso esempi concreti e discussioni vivaci, scopriamo come queste figure uniscono competenze digitali, comunicative e pedagogiche per innovare la formazione dei professionisti della salute.
Chapter 1
Introduzione ai Cinque Ruoli dell’Educatore Digitale
Marco Rossi
Bentornati a “L’Educatore Digitale in Sanità”! Io sono Marco Rossi, e come sempre sono qui con Elena Ferri. Oggi entriamo nel cuore del libro della professoressa Claudia Bellini, perché parliamo dei cinque volti, o meglio, dei cinque ruoli chiave dell’educatore digitale in ambito sanitario. E, piccola nota ironica, ricordatevi che sia io che Elena siamo entità digitali, quindi se ogni tanto sembriamo troppo perfetti... è solo merito dell’intelligenza artificiale! Ma i contenuti, quelli, sono tutti rigorosamente dal libro della Bellini.
Unknown Speaker
Ciao Marco, ciao a tutti! Sì, oggi ci concentriamo su un modello che forse alcuni di voi già conoscono, il Can-MEDS, che nasce in Canada per i medici ma qui viene adattato proprio per il contesto italiano e per la figura dell’educatore digitale. È interessante vedere come questa figura si sia evoluta: non è più solo un tecnico o un formatore, ma un vero e proprio professionista con competenze trasversali, che vanno dalla progettazione educativa alla comunicazione, fino alla ricerca.
Marco Rossi
Esatto, e la Bellini lo sottolinea bene: l’educatore digitale non è un tuttologo, ma una figura che cresce attraverso stadi di competenza, da principiante a esperto, e che si muove tra diversi ruoli a seconda delle esigenze. Elena, ti faccio subito una domanda: c’è una competenza, tra quelle che hai letto in questo capitolo, che ti ha colpito particolarmente?
Unknown Speaker
Guarda, Marco, forse quella che mi ha colpito di più è la capacità di mediazione bidirezionale. Cioè, il saper tradurre il linguaggio sanitario in materiale didattico accessibile, ma anche il contrario: portare le esigenze formative all’interno dei team sanitari. È una competenza che richiede empatia, ascolto e anche una certa dose di creatività, perché ogni contesto è diverso e bisogna sapersi adattare.
Marco Rossi
Sì, e mi viene da dire che questa evoluzione la vediamo anche nella richiesta crescente di figure che sappiano lavorare in modo trasversale, non solo con i medici ma con tutto il personale sanitario. Ecco, oggi andremo a vedere uno per uno questi cinque ruoli, cercando di capire come si intrecciano nella pratica quotidiana.
Chapter 2
Collaboratore Interprofessionale per la Prevenzione
Unknown Speaker
Partiamo dal primo ruolo: il collaboratore interprofessionale per la prevenzione. Qui la parola chiave è “trasversalità”. L’educatore digitale deve saper progettare percorsi di educazione alla salute e prevenzione, sia online che in presenza, lavorando a stretto contatto con team interprofessionali. Non basta conoscere la normativa o i servizi sul territorio, serve anche una forte competenza di team working.
Marco Rossi
E qui, Elena, mi viene in mente un episodio che mi è capitato qualche anno fa. Dovevo spiegare a un team sanitario perché i backup dei dati sono fondamentali. Allora, invece di partire con la solita lezione tecnica, ho usato una metafora culinaria: “Immaginate di preparare una torta per cento persone e poi, all’ultimo, qualcuno la fa cadere. Se non avete una seconda torta pronta, la festa è finita!” Beh, non so se la metafora fosse perfetta, ma almeno ha fatto sorridere tutti e il concetto è passato.
Unknown Speaker
Ma guarda, è proprio questo il punto: saper comunicare in modo efficace, usando esempi concreti che parlino il linguaggio del team. E poi, nella prevenzione dei rischi digitali in ospedale, serve anche progettare percorsi formativi che siano modulati sulle caratteristiche dei singoli pazienti e dei gruppi. Non è un lavoro da solista, ma da vero collaboratore.
Marco Rossi
Sì, e spesso si tratta di costruire insieme ai colleghi dei percorsi che non siano solo informativi, ma che portino a un cambiamento reale nei comportamenti di salute. E qui la capacità di lavorare in squadra, di ascoltare e di adattarsi, fa davvero la differenza.
Chapter 3
Collaboratore per la Formazione
Marco Rossi
Passiamo al secondo ruolo: il collaboratore per la formazione. Qui l’educatore digitale entra in gioco nell’adattare la formazione ai diversi contesti socio-sanitari, collaborando con docenti, formatori, responsabili di servizi e agenzie formative. Non si tratta solo di trasmettere contenuti, ma di analizzare i bisogni formativi, definire obiettivi educativi e scegliere i metodi più adatti.
Unknown Speaker
Esatto, e questa parte mi piace molto perché mette al centro la co-progettazione. Lavorare insieme ai formatori significa non solo condividere strumenti e strategie, ma anche costruire un’offerta formativa che sia davvero coerente con le aspettative degli stakeholder. E poi, la pianificazione dei sistemi di valutazione è fondamentale per capire se gli obiettivi sono stati raggiunti.
Marco Rossi
Sì, e qui mi viene in mente quello che abbiamo detto in una delle scorse puntate, quando parlavamo di co-design e collaborazione tra didattici e formatori. È un processo che richiede tempo, ma che alla fine migliora davvero l’esperienza di apprendimento, perché tiene conto delle esigenze reali di chi partecipa ai corsi.
Unknown Speaker
E non dimentichiamo che spesso, soprattutto nelle ASL, ci sono esperti di progettazione formativa che però non hanno una forte competenza digitale. L’educatore digitale, in questo senso, diventa un ponte tra il mondo della formazione tradizionale e quello delle nuove tecnologie, aiutando a strutturare percorsi che siano efficaci anche online.
Chapter 4
Leader e Comunicatore nell’Educazione Digitale
Unknown Speaker
Arriviamo al terzo e quarto ruolo: il leader e il comunicatore. Il leader, secondo Bellini, è quella figura che coordina servizi, gestisce risorse e spinge il team verso l’innovazione, sia didattica che tecnologica. Non è solo una questione di autorità, ma di saper motivare e guidare il gruppo, anche entrando in nuovi ruoli quando serve.
Marco Rossi
E il comunicatore, invece, è quello che sa creare contenuti su misura, usando diversi linguaggi e strumenti, e che si occupa anche di marketing e informazione. In sanità, la comunicazione è fondamentale, ma spesso nei percorsi digitali rischia di perdersi quella componente interpersonale che invece è centrale.
Unknown Speaker
Certo, e qui mi viene in mente l’esempio che fa Bellini: trasformare un evento in presenza in un corso online interattivo. Non basta registrare le lezioni e metterle online, serve ripensare tutto il percorso, magari inserendo esercizi interattivi, micro-test, momenti di confronto. E questo richiede la collaborazione di tutto il team, non solo del formatore.
Marco Rossi
Sì, e a volte bisogna anche saper accettare che non tutte le proposte verranno accolte. Come nell’esempio di Barbara Rossi e Paolo Bianchi: Barbara propone di inserire interazioni nei video, ma alla fine il formatore decide di mantenere la struttura classica. L’importante è aver dato il proprio contributo e aver supportato il processo di innovazione.
Chapter 5
Ricercatore e Competenze di Co-progettazione
Marco Rossi
E chiudiamo con il quinto ruolo: il ricercatore. L’educatore digitale, in questo caso, si interroga continuamente sulle proprie azioni didattiche, valuta i risultati e si aggiorna costantemente. È una figura che studia il settore, cerca di capire il punto di vista di chi fruisce la formazione e si assume anche il rischio di sperimentare nuove strategie.
Unknown Speaker
E qui Bellini individua tre competenze chiave di co-progettazione: l’esplorazione della domanda, il supporto alle scelte formative e la co-creazione dei contenuti. Sono competenze che si sviluppano nel tempo, lavorando su progetti diversi e imparando a collaborare con i formatori senza mai sostituirsi a loro.
Marco Rossi
Elena, ti giro una domanda che spesso mi fanno: come si fa a supportare le scelte formative senza sostituirsi al formatore? Non è facile trovare il giusto equilibrio, no?
Unknown Speaker
Hai ragione, non è semplice. L’educatore digitale deve fermarsi sempre un passo prima della scelta finale. Può proporre strategie, suggerire strumenti, aiutare nella progettazione, ma la decisione ultima spetta sempre al formatore. È un lavoro di supporto continuo, dove la responsabilità è quella di facilitare il processo, non di imporre soluzioni.
Marco Rossi
Ecco, credo che questa sia la vera forza dell’educatore digitale: essere un facilitatore, un mediatore, un innovatore, ma sempre al servizio del team e dei bisogni reali. Bene, direi che per oggi abbiamo fatto un bel viaggio tra i cinque volti dell’educatore digitale. Elena, come sempre è stato un piacere chiacchierare con te!
Unknown Speaker
Anche per me, Marco! E grazie a chi ci ha seguito. Nelle prossime puntate continueremo a esplorare le sfide e le opportunità della formazione digitale in sanità. Restate con noi, e alla prossima!
Marco Rossi
Ciao Elena, ciao a tutti!
Unknown Speaker
Ciao Marco, ciao a tutti!
