[02] Dall'aula al digitale: l'evoluzione della formazione sanitaria
Un viaggio attraverso le trasformazioni della formazione in sanità italiana, dall’apprendimento tradizionale alle attuali sfide digitali. Analizziamo come le competenze digitali stanno diventando fondamentali per gli operatori sanitari e il ruolo chiave dell’educatore digitale.
Chapter 1
Le origini della formazione sanitaria in Italia
Marco Rossi
Ciao a tutti e bentornati! Io sono Marco Rossi, e come sempre sono qui con Elena Ferri. Oggi, accompagnati dal libro "L'educatore Digitale in Sanità" della professoressa Claudia Bellini, facciamo un vero e proprio viaggio nel tempo, partendo dagli anni Sessanta per capire come si è evoluta la formazione sanitaria in Italia.
Marco Rossi
Elena, hai letto il primo capitolo del libro? Cosa ne pensi?
Unknown Speaker
Certo, l'ho letto! Molto interessante si comincia a definire l'evoluzione della formazione in ambito sanitario e il sistema degli ECM, ossia dell' Educazione Continua in Medicina.
Marco Rossi
Bene, allora siamo pronti per la nostra chiaccherata. Ti ricordi quando abbiamo parlato dei paradossi tra arte e scienza nella formazione? Beh, oggi vediamo proprio da dove siamo partiti.
Unknown Speaker
Ciao Marco, ciao a tutti! Sì, e mi fa sorridere pensare a quanto la formazione fosse diversa solo qualche decennio fa. Negli anni Sessanta e Ottanta, la formazione era quasi tutta in presenza, con le classiche lezioni frontali. Era il regno della lezione d’aula, molto “vecchia scuola”, se vogliamo.
Marco Rossi
Sì, e pensa che mio zio, che era infermiere, mi raccontava sempre di questi corsi di aggiornamento che faceva… su videocassetta! Cioè, si sedeva davanti a una TV, metteva la VHS e via, imparava così. Zero interazione, solo lui e il video. Mi fa un po’ ridere adesso, ma all’epoca era una rivoluzione.
Unknown Speaker
Assolutamente! L’introduzione di TV e VHS era vista come una grande innovazione, ma in realtà era ancora un apprendimento molto individuale, senza possibilità di confronto diretto. E poi, diciamolo, la formazione tradizionale aveva dei limiti: poca flessibilità, poca personalizzazione, e soprattutto, poca interattività.
Marco Rossi
Sì, e anche la questione dei tempi e dei luoghi: dovevi essere lì, in quell’aula, a quell’ora. Se perdevi la lezione, addio. E poi, con la tecnologia di allora, non c’era modo di recuperare davvero. O imparavi così, o niente.
Unknown Speaker
Eppure, era già un primo passo verso l’idea che la formazione dovesse essere continua, non solo una cosa che fai una volta e basta. Già allora si iniziava a parlare di aggiornamento permanente, anche se i mezzi erano quelli che erano.
Marco Rossi
Sì, e secondo me, anche se era tutto molto “statico”, ha gettato le basi per quello che sarebbe venuto dopo. Ma forse sto correndo troppo…
Chapter 2
Università e rivoluzione normativa
Unknown Speaker
No no, hai ragione Marco, perché dagli anni Ottanta in poi c’è stata una vera rivoluzione, soprattutto dal punto di vista normativo. Pensa solo all’introduzione della laurea per gli operatori sanitari: prima bastava un diploma, poi invece è diventato obbligatorio il percorso universitario. La legge 341 del 1990 ha cambiato tutto, con il famoso sistema “3+2”.
Marco Rossi
Sì, e questo ha avuto un impatto enorme sulla professionalità. Prima, molte figure erano considerate “arti ausiliarie”, quasi di serie B rispetto a medici e farmacisti. Dopo queste riforme, invece, si è iniziato a parlare di competenze avanzate, di formazione specialistica, di ricerca…
Unknown Speaker
Esatto! E ti faccio un esempio concreto: il primo corso universitario per infermieri a Bologna. Era una novità assoluta, e ha segnato un cambio di passo. Da lì in poi, la formazione non era più solo “imparare a fare”, ma anche “imparare a pensare”, a gestire, a innovare.
Marco Rossi
E poi, con la nascita delle Aziende Ospedaliere e la riorganizzazione delle USL, anche la formazione continua è diventata più strutturata. Non era più solo una questione di buona volontà del singolo, ma una vera e propria necessità organizzativa.
Unknown Speaker
Sì, e questo ha portato anche a una maggiore responsabilità: chi lavora in sanità deve aggiornarsi costantemente, perché le conoscenze cambiano, le tecnologie avanzano, e i bisogni dei pazienti evolvono. Non basta più “sapere”, bisogna anche “saper fare” e “saper essere”.
Marco Rossi
E qui, secondo me, si vede proprio la differenza tra la formazione di ieri e quella di oggi. Oggi si parla di lifelong learning, di apprendimento permanente, e la formazione universitaria è solo il punto di partenza.
Unknown Speaker
Sì, e anche se il sistema non è perfetto, queste riforme hanno davvero alzato l’asticella delle competenze richieste. E hanno preparato il terreno per la prossima grande trasformazione…
Chapter 3
L’era della digitalizzazione e il ruolo dell’educatore digitale
Marco Rossi
Che è proprio quella che stiamo vivendo adesso: l’era della digitalizzazione. Dagli anni Duemila in poi, con la nascita del sistema ECM, la formazione continua è diventata obbligatoria per tutti i professionisti sanitari. E qui entra in gioco la tecnologia, che ha cambiato tutto.
Unknown Speaker
Sì, il sistema ECM, Educazione Continua in Medicina, ha segnato un passaggio fondamentale. Non solo perché ha reso obbligatorio l’aggiornamento, ma anche perché ha introdotto nuovi strumenti: formazione a distanza, piattaforme digitali, corsi online…
Marco Rossi
E qui, secondo me, arrivano le vere sfide di oggi. Ti faccio un esempio: in un ospedale di Milano, durante la pandemia, hanno dovuto organizzare corsi di formazione a distanza per tutto il personale. Non è stato facile: c’erano problemi tecnici, difficoltà a coinvolgere tutti, e non tutti avevano le stesse competenze digitali.
Unknown Speaker
Esatto, e qui entra in gioco la figura dell’educatore digitale. Come abbiamo già accennato nella scorsa puntata, non basta mettere online dei contenuti: serve qualcuno che sappia progettare la formazione, supportare i colleghi, e aiutare tutti ad acquisire quelle competenze digitali che ormai sono fondamentali.
Marco Rossi
Sì, e la sfida più grande oggi è proprio questa: trovare il modo di rendere la formazione davvero efficace, personalizzata, e accessibile a tutti. Non basta più aggiornarsi, bisogna anche saper navigare tra piattaforme, strumenti, e nuove modalità di apprendimento.
Unknown Speaker
E non dimentichiamo che la digitalizzazione non riguarda solo la formazione, ma anche la pratica clinica quotidiana. Chi non si aggiorna rischia di restare indietro, come diceva anche Meskó: i medici che usano l’intelligenza artificiale prenderanno il posto di quelli che non la usano. Forse è un po’ drastico, ma rende l’idea.
Marco Rossi
Sì, e secondo me, il ruolo dell’educatore digitale sarà sempre più centrale, sia per supportare i colleghi che per garantire la qualità della formazione. Ma di questo parleremo ancora nelle prossime puntate, perché il tema è davvero vasto.
Unknown Speaker
Assolutamente, e sono curiosa di vedere come evolverà ancora la formazione nei prossimi anni. Per oggi ci fermiamo qui, ma continueremo a esplorare questi temi insieme.
Marco Rossi
Grazie Elena, e grazie a chi ci ha ascoltato! Ci sentiamo presto con una nuova puntata de “L’Educatore digitale in sanità”. Ciao a tutti!
Unknown Speaker
Ciao Marco, ciao a tutti e buona formazione continua!
