L' Educatore Digitale in Sanità

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[04] Competenze Digitali e Formazione Continua in Sanità

Un approfondimento sulle nuove modalità di formazione continua per i professionisti sanitari e il ruolo centrale delle competenze digitali. Attraverso esempi pratici e riflessioni tratte dal libro della prof.ssa Claudia Bellini, esploriamo sfide e opportunità della digitalizzazione in sanità.


Chapter 1

Tipologie di Formazione Continua: Dal Residenziale al Digitale

Marco Rossi

Ciao a tutti e bentornati a "L'Educatore Digitale in Sanità". Io sono Marco Rossi, e come sempre qui con me c'è Elena Ferri. In questo episodio continuiamo la lettura del libro "L' Educatore Digitale in Sanità" della professoressa Claudia Bellini.

Marco Rossi

Concludiamo la lettura del primo capitolo relativo all'approfondimento dell'evoluzione della formazione continua in sanità analizzando le nuove modalità di formazione continua per i professionisti sanitari.

Marco Rossi

Elena, partiamo subito: quante tipologie di formazione continua esistono oggi?

Unknown Speaker

Ciao Marco, ciao a tutti! Allora, secondo l’Accordo Stato-Regioni del 2017, le tipologie sono quattro: formazione residenziale, formazione sul campo, blended e formazione a distanza, cioè la famosa FAD. Ognuna ha le sue caratteristiche e, direi, anche i suoi pro e contro.

Marco Rossi

Sì, e forse la più "classica" è la residenziale, no? Quella dei convegni, dei congressi, dei corsi in aula. Però, se ci pensi, spesso sono eventi con tantissimi partecipanti, magari anche duecento persone, e non sempre c’è spazio per l’interazione vera. Cioè, puoi fare domande, ma non è proprio come lavorare in piccoli gruppi.

Unknown Speaker

Esatto, e infatti quando il setting lo permette, si possono fare attività più interattive, tipo role playing o simulazioni, ma non è la norma. Poi c’è la formazione sul campo, che secondo me è quella che lascia il segno: tirocini, training, affiancamento, stage... lì impari davvero facendo, e si creano anche legami tra colleghi che lavorano insieme ogni giorno.

Marco Rossi

Sì, quella è la formazione tra pari, no? E poi c’è la blended, che ormai è diventata quasi la regola. Però, attenzione, in sanità blended non vuol dire solo online più in presenza, ma spesso è un mix tra formazione residenziale e addestramento pratico sul campo. È un po’ diverso da come si usa il termine in altri contesti.

Unknown Speaker

Sì, e qui mi viene in mente un aneddoto: qualche anno fa ho partecipato a un corso blended su una nuova tecnologia diagnostica. La parte teorica era online, su una piattaforma tipo Moodle, e poi c’era una giornata in laboratorio. Devo dire che la combinazione tra studio autonomo e pratica guidata mi ha aiutato tantissimo a fissare i concetti. E anche il confronto con gli altri partecipanti, sia online che dal vivo, è stato prezioso.

Marco Rossi

Ecco, Moodle è proprio uno di quegli strumenti che hanno rivoluzionato la FAD. La formazione a distanza, infatti, oggi si fa sia con materiali informatici o cartacei, sia in modalità e-learning vera e propria, con piattaforme che tracciano tutto: presenze, attività, tempi di accesso. E la flessibilità è pazzesca, puoi seguire quando vuoi, dove vuoi.

Unknown Speaker

Sì, e non è un caso che, soprattutto dopo la pandemia, la tendenza sia proprio quella di preferire percorsi blended che uniscono FAD e formazione sul campo. Così si riesce a coprire sia il bisogno di aggiornamento teorico che quello pratico.

Chapter 2

Valutazione e Regolamentazione della Formazione Digitale

Marco Rossi

A proposito di FAD, una cosa che mi ha sempre incuriosito è come venga valutata la formazione online. Cioè, come si fa a capire se uno ha davvero partecipato e imparato qualcosa?

Unknown Speaker

Ottima domanda. In realtà, la valutazione si basa su diversi strumenti: ci sono i test di presenza, il tracciamento delle attività sulla piattaforma, e poi i test di apprendimento che puoi fare solo dopo aver completato i contenuti. E tutto questo è regolamentato in modo molto preciso, anche per l’accreditamento ECM.

Marco Rossi

Sì, e qui entra in gioco anche la qualità pedagogica degli strumenti: devono essere efficaci, interattivi, flessibili. E poi c’è il tema dell’autoregolazione: chi segue un corso FAD deve imparare a gestirsi da solo, senza il formatore che ti controlla ogni minuto. Non è sempre facile, eh.

Unknown Speaker

No, infatti. E poi ci sono le criticità: la FAD è sostenibile, flessibile, permette di risparmiare tempo e risorse, ma c’è sempre il rischio che diventi solo un obbligo da spuntare, senza vero coinvolgimento. L’obbligatorietà della formazione è un tema caldo, anche perché molti professionisti la vivono come un peso, soprattutto se le ore richieste sono tante.

Marco Rossi

Guarda, durante la pandemia abbiamo visto un’accelerazione incredibile della formazione digitale. Tutto quello che prima si faceva in aula è diventato online, anche le esercitazioni in piccoli gruppi sono state sostituite da webinar interattivi. E, devo dire, i webinar hanno avuto un ruolo fondamentale: hanno permesso di mantenere un certo livello di interazione, anche se a distanza. Però, non so, secondo me manca ancora qualcosa rispetto al confronto diretto.

Unknown Speaker

Sono d’accordo, il digitale ha tantissimi vantaggi, ma non può sostituire del tutto la dimensione umana e il confronto faccia a faccia. Però, come abbiamo visto anche nelle scorse puntate, la digitalizzazione ha reso la formazione più accessibile e meno onerosa, sia in termini di tempo che di costi. E la possibilità di seguire i corsi quando vuoi, magari la sera o nei ritagli di tempo, è davvero una svolta.

Marco Rossi

Sì, e poi la tecnologia permette anche di tracciare tutto: con piattaforme come Moodle puoi vedere chi ha fatto cosa, quanto tempo ha passato su ogni attività, se ha partecipato alle discussioni. Questo aiuta anche a garantire una certa qualità e a premiare chi si impegna davvero.

Chapter 3

Le Competenze del Futuro: Il Ruolo dell’Educatore Digitale

Unknown Speaker

E qui arriviamo al punto centrale del libro della professoressa Bellini: le competenze digitali stanno diventando sempre più fondamentali in sanità. Non basta più conoscere le tecniche cliniche, bisogna sapersi muovere tra big data, telemedicina, intelligenza artificiale... È una rivoluzione silenziosa, ma potentissima.

Marco Rossi

Sì, e secondo me la sfida più grande è proprio questa: imparare a imparare, cioè sviluppare quell’attitudine all’apprendimento continuo che ti permette di adattarti a tecnologie e strumenti che cambiano di continuo. E qui l’educatore digitale ha un ruolo chiave, perché deve aiutare i professionisti a orientarsi, a non perdersi tra mille novità.

Unknown Speaker

Assolutamente. E non si tratta solo di saper usare una piattaforma o un software, ma di acquisire competenze trasversali: gestione dei dati, sicurezza, collaborazione a distanza, capacità di lavorare in team interdisciplinari. Ti faccio un esempio: in un corso recente, abbiamo lavorato insieme a medici, infermieri, informatici e persino ingegneri biomedici. Solo così si riesce a preparare i professionisti alle sfide della digitalizzazione.

Marco Rossi

E poi, come dicevamo anche in una puntata precedente, la formazione continua non è solo accumulare crediti, ma è proprio una questione di cura educativa. Bisogna sviluppare nuove conoscenze, ma anche nuove attitudini, per rispondere ai bisogni dei pazienti e alle esigenze del sistema sanitario che cambia.

Unknown Speaker

Sì, e la rapidità con cui si evolvono le tecnologie ci obbliga a non fermarci mai. L’apprendimento continuo e l’adattamento sono le capacità più richieste oggi. E la formazione deve essere sempre più interdisciplinare, per valorizzare la varietà delle competenze di ciascuno.

Marco Rossi

Direi che abbiamo toccato tanti punti oggi, e forse abbiamo anche lanciato qualche spunto per le prossime puntate. Elena, come sempre è stato un piacere chiacchierare con te.

Unknown Speaker

Anche per me, Marco. Grazie a chi ci ha seguito, e ci sentiamo presto con nuovi approfondimenti su "L’Educatore Digitale in Sanità".

Marco Rossi

Ciao a tutti e buona formazione continua!

Unknown Speaker

Ciao!